La via ANNIA, una missione oltre una strada che ha segnato il territorio
Nella seconda edizione del saggio Salicornie, ormai in fase finale di distribuzione delle nuove 100 copie, si sono aggiornati i siti archeologici di Campalto, nelle vicinanze della via Orlanda, sede della antica “Stradella del Filiasi” che solcava l’antichissima Annia dei Veneti (IV sec. a.C.) e Romani poi (dal II sec. a.C.). Le scoperte di Campalto (By Pass via Morosina e Mondo Nuovo) vanno oltre le scoperte dei pozzi (alcuni romani) e canalette di appezzamenti vari ma fanno ri-scoprire un ritrovamento di 50 anni fa di GAV che riporta la scoperta di decine di capanne del bronzo medio-recente (XIV-XIII a.C.). Venne paragonata alla scoperta della Daunia e dei Monti Lessini con la tutela Unesco dei siti palafitticoli. Si tratta ora di proseguire con l’azione e valorizzare magari con costituzione di un Antiquarium a Favaro (vedi richiesta al Presidente della Municipalità per raccogliere quanti più reperti possibile) simile a quanto fatto a Sambruson.
La prof Giovanella Cresci Marrone illustra gli ultimi studi sulla via Annia e le frequentazioni Altinati lungo l'antica via che solcava la gronda lagunare (Altino, Ca' Noghera, Tessera, Campalto) . Editti e storie nuove:
Quella dell'editto dei prezzi di Diocleziano (edictum-De-pretiis), in cui cita il nolo merci da Ravenna ad Aquileia (82 NM) con un prezzo massimo di 7500 denari per 1000 moggi.
Quella di Massimino il Trace, un uomo venuto dalla Tracia ed alto 239 cm, decapitato dai suoi stessi soldati perchè inviso da Roma per la sua potenza e influenza. Massimino aveva fatto molto in vita come la fondazione di Aquileia, la sistemazione dell'ANNIA. "...... pio felice invitto Augusto, provvidentissimo principe, tra le molte sue altre benevolenze verso gli Aquileiesi, restaurò la via Annia abbandonata da lungo tempo e rovinata dalle acque palustri che l’invadevano, così da essere anche impraticabile ai viaggiatori .." , La sua testa fu portata in carrozza da Aquileia a Ravenna attraversando i villaggi in laguna con tributo e alloro da parte di tutti e consegnata all'imperatore Massimo.
La vera storia della morte di Lucio Vero ad Altino.
Historia Augusta, Vita di Lucio Vero, 9, 2: : «due imperatori, conclusa la guerra in Pannonia tornarono ad Aquileia, e per insistenza di Vero che provava nostalgia degli svaghi dell’urbe, si affrettarono a ripartire per Roma. Durante il viaggio in carrozza, trovandosi non lontano da Altino, egli fu però colpito dal morbo che chiamano apoplessia; una volta deposto fuori dal veicolo, gli cavarono del sangue e lo portarono ad Altino, dove mori tre giorni dopo senza riprendere l’uso della parola.»
Oltre ai nomi illustri di Diocleziano, Massimino il Trace, Lucio Vero a riempire di storia il territorio di gronda veneziana (Altino) furono anche altri imperatori e consoli, con i loro editti e Costituzioni come Valentiniano e Onorio dal 364 al 400 d.C.
